Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

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CUNEO. Egemonia della destra

CUNEO. Egemonia della destra?

 

Nel testa a testa Ghigo/Bresso è la provincia di Cuneo quella che rischia di far pendere la bilancia a favore del primo.

Il centro sinistra amministra, tra i sette comuni maggiori, Cuneo, Fossano, Savigliano e (inaspettatamente) Saluzzo, il centro destra ha stravinto a Mondovì ed Alba, di misura a Bra, ma ha dominato in provincia dove la figura di Raffaele Costa, parlamentare liberale dal 1976, ex ministro, ha dominato il campo, stravincendo le provinciali al primo turno.

Tutti di destra i deputati e senatori, oltre a Costa, Crosetto (Forza Italia), Delfino (UDC), Rossi (Lega), Meinardi (AN), Zanoletti (UDC). In aggiunta, è cuneese anche il leghista Brignone, eletto senatore ad Asti, per cui gira la battuta che la destra cuneese ha sette parlamentari su sei.

I muri delle città sono tapezzati di manifesti (sino a marzo non c’è uno spazio libero). Da anni a programmi e idee si sino sostituiti slogan buoni per tutti gli usi e facce. Ovunque si guardi, si ha la gioia di trovare le facce di Costa Junior, dell’assessore Casoni, di Guida, per nove anni sindaco di Bra, prima di destra, poi di centro- sinistra, passato armi e bagagli all’UDC. Altri già riempiono le pagine dei giornali locali con auguri (hanno iniziato a Natale) e facce sorridenti.

In alcune case (soprattutto AN) è già iniziata la lotta intestina, tra anime e componenti, perché come è noto, molti sono i chiamati, ma uno solo sarà l’eletto.

Le liste non sono ancora note, ma i DS, data la non ricandidatura di Riba, consigliere per 15 anni, giocano tutte carte alte, con sei candidat* tutt* con possibilità di elezione.

Rifondazione candida, oltre a Mario Valpreda, indicatissimo in una provincia dove i problemi della sanità, dell’agricoltura e dell’ambiente sono pesanti, Elisa Berbotto, di Bra, 26 anni, commerciante ambulante, dei Giovani comunist*, Melchiorre Cavallo, di Racconigi, 42 anni, commercialista, già assessore comunale alle politiche giovanili, Guido del Zoppo, 67 anni, pensionato, segretario del circolo di Saluzzo, Fabio Panero, 31 anni, lavoratore precario, segretario del circolo di Cuneo, Bruno Pasero, di Ceva, medico ospedaliero, 53 anni.

E’ una lista di compagn* che hanno dato attività ed impegno, che rappresentano le diverse aree di una provincia amplissima, che nel recente congresso si sono schierati su posizioni diverse.

Paghiamo, però, la nostra scarsa rappresentanza istituzionale (i pochi eletti sono dello scorso anno e quindi “nuovi”), l’assenza di figure conosciute al di là della propria realtà specifica, il confronto con macchine elettorali collaudate e stracariche di soldi, soprattutto la difficoltà di esprimere in una lista figure di estern*, di settori di movimenti pure a noi vicini, per la loro diffidenza verso la politica e l’identificazione con un partito, ma anche i ritardi “culturali” dei nostri circoli nel porsi un reale problema di “apertura” che non cancelli, ovviamente, la sacrosanta necessità della struttura di partito.

A me, inaspettatamente, toccherà correre nel “listino”. Una responsabilità grossa che mai avrei immaginato di dovermi assumere e per la quale ringrazio chi mi ha dato fiducia.

Il primo enorme impegno è quello della raccolta delle firme. Impegno enorme per il numero (2.000 significano una assurdità vergognosa), per il poco tempo a disposizione e per il periodo dell’anno (a febbraio nevica e fa freddo). Cercheremo di farcela, anche se la cosa non è facile.

I temi su cui imposteremo la nostra breve campagna elettorale sono quelli

del lavoro la crisi industriale tocca, anche se in misura minore, la nostra provincia. Trasferimenti di industrie all’estero (est Europa e non solo), chiusure, riduzioni di personale, si accompgnano alla progressiva cancellazione di diritti sindacali.

dell’ambiente: la provincia, per lungo tempo considerata la meno inquinata della regione, sta cambiando. Rifiuti, inceneritori, progetti faraonici sulla viabilità, questioni legate all’allevamento e alla agricoltura debbono essere affrontati senza ulteriori ritardi

della sanità: le pesanti scelte regionali e nazionali ricadono anche sul cuneese che ha, inoltre, il privilegio di fungere da cavia per l’assurdo progetto dell’AMOS (privatizzazione progressiva di pezzi di sanità), appoggiato anche (ahimè) da parti consistenti del centro- sinistra e del sindacato

viabilità: i reali problemi di isolamento della provincia da 20 anni sono stati affrontato con il progetti di autostrada Asti/Cuneo e di traforo del Mercantour (verso la Francia). Questo ha significato trascurare ipotesi meno costose ed impattanti, dal raddoppio del Tenda, ai lavori (circonvallazioni e strada) del colle della Maddalena,  dalla normale viabilità alle linee ferroviarie, decadute e spesso scomparse che necessiterebbero della elettrificazione della Cuneo/Ventimiglia, del raddoppio della Cuneo/Fossano, di attenzione per il degrado della Torino/Savona e della realtà di Bra ed Alba.

Mille altre sono le questioni. La candidatura di Valpreda darà indicazioni per la realtà dell’agricoltura che ha nel cuneese la più importante realtà regionale, mentre dobbiamo sottolineare la necessità di diverse politiche culturali e giovanili.

Importante il tema della immigrazione. A fine ‘800, il cuneese era, con il Veneto, la realtà che dava più lavoratori all’estero. Oggi, dopo un periodo in cui il tasso di immigrazione era basso, le cifre si sono impennate. Nelle scuole il numero di ragazzi stranieri è quasi doppio rispetto alla media nazionale. Il rifiuto della Bossi/Fini si deve coniugare con politiche locali.

Non so se riusciremo anche solo parzialmente a fare tutto questo. In tre anni abbiamo raddoppiato le tessere. Il congresso, pur tra mille limiti, è stato il più partecipato nella nostra piccola storia.

Le elezioni regionali e poi il referendum sulla fecondazione assistita sono due ulteriori passi che dobbiamo riuscire a fare.

Ancora una volta: allo studio, al lavoro, alla lotta.

Sergio Dalmasso